Una partita durata praticamente 6 minuti, poi è stato un assolo Canturino fino al minuto 40. La più brutta Sebastiani della stagione, colpita anche dalla sfortuna( si teme un lungo stop infatti per Vittorio Nobile, che va ad aggiungersi a Sarto ndr) esce con le ossa rotte da Desio.
Un match che ha confermato purtroppo l’enorme distanza che c’è tra le prime della classe e questa Sebastiani. Cantù e Trapani, faranno un campionato a parte: ok possono accusare delle piccole battute di arresto, come accaduto settimana scorsa ai ragazzi di Cagnardi ad Agrigento, ma la distanza rispetto alla fascia medio alta è enorme. Ieri almeno questo è venuto fuori, per una Sebastiani che non è riuscita nemmeno a competere, andando sotto nettamente dopo 10 minuti senza dare mai la sensazione di poter reagire. Male l’attacco, che ha prodotto la miseria di 66 punti, con percentuali dalla lunga davvero pessime(4 su 26 per un 15% totale). Disinnescato Jazz, che ieri ha sparato a salve, si fa fatica a trovare altre “soluzioni” efficaci. La difesa invece non all’altezza di un avversario pieno di talento come Cantù.
Ci sta, si va avanti consapevoli che comunque il percorso fatto fino ad ora è abbastanza buono. Rammarico si, per quei 4 punti “possibili” buttati via in casa con Milano ed in trasferta a Casale, ma il quinto posto, insieme a Juvi e Urania, è comunque un risultato buono al primo anno di permanenza in A2.
Foto: pallacanestro Cantù