Il risveglio è stato brusco, la pausa della Coppa non ha fatto bene sicuramente ad una Real che sembrava davvero sul punto di spiccare il volo dopo la bella affermazione al PalaDozza di Bologna. Invece Piacenza ha fatto capire che la strada da fare è ancora molta.
Senza Miller e Querci, la formazione di Salieri ha sorpreso una Sebastiani, che forse nei primi due quarti aveva un tantino sottovalutato l’impegno. L’ha travolta con l’intensità e la fisicità dei suoi interpreti che hanno tolto ossigeno ad un attacco, che senza le magie di Johnson( disinnescato totalmente da Filoni ndr) si dimostra ancora una volta troppo dipendente dal rendimento del perimetro. In difesa invece il pop di Serpilli( 15 nel primo tempo) è sembrato un rebus. Una Sebastiani brutta che ha subito 46 punti nei primi due quarti, con Veronesi a fare il bello ed il cattivo tempo. Si salva la reazione di nervi nel secondo tempo, il recupero, ed il tentativo di ribaltare un match che sul -18 sembrava già piuttosto compromesso. La Sebastiani è una squadra, lo si è visto nella sua reazione, ma ai playoff il tasso di fisicità e di contatti sarà sempre questo; necessario adeguarsi in fretta alle “battaglie” che arriveranno. Per quanto riguarda il resto si salvano solo Sarto e Italiano, poco dagli altri. Una gara storta ci può stare, ovvio; in fondo in termini di classifica cambia davvero poco, visto che il quarto posto sembra piuttosto blindato da tempo. Questa deve essere la più classica delle sconfitte terapeutiche, in fondo a Chiusi, reduce da due successi consecutivi, il canovaccio sarà pressoché lo stesso.