Un incubo durato 40 minuti. Uno schiaffo a quei temerari tifosi che di mercoledì sera scelgono ancora di seguire la squadra in trasferta. Perdere si può, al PalaTiziano con una Virtus arrabbiata e coi tifosi in vena di contestazione; non giocare non è possibile e non accettabile. Rieti non ha giocato, mai. A fine primo quarto sembrava un clinic sul contropiede.
Contati almeno 6 lay up facili senza contrasto; zero voglia, zero difesa, nessuno che provasse a buttarla quantomeno in rissa. Un allenamento di fine agosto, peccato che in palio ci fossero due punti importanti. Non ce ne voglia il coach, ma citare i 48 punti segnati nel secondo tempo, con Roma con la testa già alla pizza post partita, con rotazioni piuttosto allargate, che perde palloni di sufficienza permettendo di tirare con due metri, non può essere un qualcosa che testimoni che la squadra è viva. Intendiamoci: di fronte non avevi Roseto che sta ammazzando il campionato, ma la Virtus che in campionato aveva un record di una vinta e tre perse. La squadra non c’è stata punto, e la partita è finita dopo nemmeno 20 minuti sotto di 40. A memoria, dalle gare giocate e finite in tre sotto covid, la peggiore prestazione mai vista. Si ok le assenze: ma quando prendi Fabi, lo devi mettere in conto che qualche partita la salterà per infortunio( altrimenti non sarebbe in B ndr); su Thomas altro capitolo: la pratica è macchinosa, necessita del tempo, anche quello devi metterlo in preventivo. E per fortuna che in extremis è arrivato Meluzzi, uno dei pochi che davvero sposta, altrimenti sarebbe stato tutto decisamente più negativo. Occhio:siamo alla quinta giornata, lo score dice 2 vinte 3 perse quindi i drammi sono altri. C’è tutto il tempo, ma bisogna addrizzare un pò di cose, e farlo ora. Imparare dagli errori del passato, per evitare l’agonia della passata stagione. Questo il monito da cui ripartire, per altre analisi, aspettiamo qualche partita in più.