La reazione c’è stata dopo la gara pessima, contro Milano. Non è bastata, anche perché Brindisi si è rivelata una formazione concreta nei momenti caldi del match. Si poteva mettere in preventivo uno stop al PalaPentassuglia ma le indicazioni sono tutt’altro che negative.
Certo l’impatto non è stato dei migliori ed i primi due quarti la Sebastiani, come capita ormai da qualche partita, ha messo insieme le briciole dal punto di vista offensivo. Solamente 24 i punti messi a segno in 20 minuti, nonostante stavolta Harris, uno dei principali “protagonisti in negativo” citati nella conferenza fiume di Pietropaoli post Milano, abbia risposto presente. Saranno 23 i punti per l’ex Varese, nonostante un finale in cui si è perso un pò tra le pieghe del match, quando però Brindisi ha iniziato a far sul serio su di lui difensivamente parlando. Ecco: la difesa di Bucchi è stata particolarmente dura su Monaldi; l’obiettivo era togliere la palla dalle mani del giocatore di maggiore talento ed esperienza, e questo ha funzionato, magari dando più ossigeno a Harris, bravo a farsi trovare pronto per mettere insieme il suo season high in serie A2.
Il terzo quarto è stato perfetto, a dimostrazione che la squadra c’è ed è viva. Un rientro esemplare, fatto di difesa e canestri, che hanno ribaltato i primi due quarti non esattamente all’altezza. Poi però ci si è messo tutto il talento di una Brindisi costruita, nonostante le difficoltà, per occupare un posto tra le prime, e questo ha fatto la differenza nel consueto finale punto a punto. Ok, non è arrivata la vittoria, ma non è tutto da buttar via, anzi. Si sapeva che il calendario avrebbe riservato due trasferte complesse ( la prossima tra due giorni a Cantù) ma questa Sebastiani è una squadra viva, pienamente in corsa per tutti gli obiettivi prefissati. Certo qualcosa manca, ma vista l’assenza di Lupusor, ed un mercato fino a questo momento senza botti, ci sta. Bene anche Spencer che come presenza in quel pitturato resta un fattore. Certo, sotto, dal punto di vista offensivo, sono tanti gli errori, ma forse se avesse anche un movimento affidabile e mani giuste, non giocherebbe in A2…quantomeno a Rieti.