Non si può uscire dal PalaFacchetti col sorriso, eppure di motivi ce ne sarebbero parecchi. Un’occasione persa sicuro, per prendersi uno scalpo importante ma soprattutto proseguire quel processo di crescita che può portare in alto. 

La Sebastiani perde di uno a Treviglio, 88 a 89, morendo palla in mano, in quello che sarebbe potuto essere il possesso della vittoria. Ci sta, ma i rimpianti aumentano, soprattutto se consideriamo che tolto il primo quarto sciagurato, terminato 30 a 20, la formazione di Rossi ha vinto i restanti tre parziali. Un ko che non ridimensiona, anzi esalta, e cancella la brutta figura in Supercoppa. Si può competere con le migliori, anche in trasferta: questo ci ha detto la gara del PalaFacchetti, naturalmente migliorando alcuni aspetti, primo fra tutti la difesa. Ancora ben oltre gli 80 subiti: bisogna lavorare e tanto, perché da lì passeranno i destini di Rieti. L’attacco gira, il talento a questa squadra non manca, come non è mancata la capacità di reagire e tornare a contatto nonostante una gara di rincorsa. Per battere Rieti, Treviglio ha dovuto tirare col 52% dalla lunga distanza, mandandone 5 in doppia cifra. I ragazzi di Rossi hanno tirato con percentuali monstre dal perimetro( 59%), ma sono andati poco in lunetta ( 10 volte contro le 16 dei padroni di casa). 

Vinta invece la gara a rimbalzo 26 a 21; altro dato su cui lavorare le palle perse: 16 non poche. Due parole finali le spendiamo su Spanghero, che al di là dei 13 punti, è riuscito a mettere a referto canestri pesanti che hanno permesso alla Sebastiani di avere in mano la palla della vittoria. Quando conta lui c’è, dimostrandosi un backup di affidamento assoluto.

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version