Tre vittorie in quattro partite, e l’unica sconfitta, arrivata di un punto al PalaFacchetti di Treviglio, non esattamente l’ultima delle formazioni in questo girone. La partenza in campionato è da urlo. Alzi la mano chi si aspettava un impatto del genere di una “neopromossa” in una delle A2 più complicate degli ultimi anni. 

Si perchè la Latina che ne prende 20 al PalaSojourner ed è 0 a 4 in questo inizio, ha tra le sue file solamente il capocannoniere della serie A, di qualche stagione fa…forse questo può rendere meglio l’idea di cosa stiamo parlando. Perché la RSR funziona? Semplice: innanzitutto è stata costruita con criterio, ed è allenata bene. Alessandro Rossi è bravo, sono anni che lo scriviamo, sia nella costruzione che nella gestione; in fondo nell’unico anno in cui ha avuto a disposizione una squadra da titolo ha fatto filotto. Quanti altri tecnici possono dire altrettanto? Fa parte però di quella generazione di “sottovalutati”, di cui fanno parte lui, Ceccarelli, Brienza e Galbiati che non “godono” appieno del favore dei top team. Meglio così, ce lo teniamo noi. Andiamo avanti. Gli americani sono di livello assoluto, e stanno dominando. Johnson si diverte, ed a tratti è immarcabile, Hogue, al 100% probabilmente sarà il lungo più dominante di questa lega( già lo è al 50%, figuriamoci tra un po’ ndr). 

Da non sottovalutare però anche il gruppo italiani, che si alterna sul palco ogni gara. Contro Latina è toccato a Petrovic, essere decisivo, con Ancellotti prezioso in difesa. La altre gare ad altri. E’ una squadra lunga, basti pensare che ottavo e nono( ovvero Ancellotti e Petrovic) lo scorso anno erano titolarissimi in formazioni che comunque hanno lottato fino alla fine per la salvezza. Poi c’è lui, Marco Spanghero, che è come una bottiglia di Barolo: più invecchia più è devastante, con un unico rimpianto: pensare a cosa sarebbe potuto essere lo scorso anno, con lui in sella, senza quel maledetto infortunio di dicembre. 

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version