A Rieti ci ha giocato, anche se per poco, sponda Npc, nella stagione pre covid. Lui Dario Zucca, dopo due anni passati al piano di sotto, è tornato in A2, in una squadra, Monferrato, giovane ma “da battaglia”. Insieme all’altro grande ex Dalton Pepper, sabato proverà a battere la RSR per continuare la striscia positiva dopo il successo prezioso in chiave salvezza contro Agrigento. 

Dario, sabato arriva la Real Sebastiani, che squadra ti aspetti? 

“La Sebastiani è una squadra costruita per stare ai piani alti della classifica. Hanno il giusto mix tra esperienza e talento, con degli americani di assoluto spessore per la categoria.”

Venite da un ottimo successo interno con Agrigento. Come è il morale in squadra? 

“Esserci “sbloccati” contro Agrigento dopo aver perso di misura le partite precedenti ci ha dato sicuramente una spinta importante, ma non possiamo permetterci di abbassare la concentrazione. Abbiamo ancora qualche infortunio in squadra ed ognuno dovrà dare qualcosa in più per tenere alta l’intensità.”

Una squadra giovane la vostra, con qualche certezza. Sei uno dei veterani, nonostante la giovane età, cosa ti aspetti da questa stagione? 

“Non partiamo sicuramente da favoriti anzi, ma penso che ci siano le carte per giocarci a dovere il nostro campionato. Essendo una squadra quasi completamente nuova e mediamente molto giovane abbiamo bisogno di più tempo per finire il rodaggio, poi tutto può accadere. Noi lotteremo fino alla fine.”

La RSR ha avuto una partenza super, secondo te è una delle squadre che potrà recitare un ruolo da protagonista fino alla fine? 

“La Real ha grandi ambizioni non si può negare, ha nel roster la profondità, il talento e l’esperienza per poter arrivare fino in fondo. Poi penso anche che ci voglia quella piccola dose di fortuna che nessuno puó prevedere.”

Sei un ex per Rieti, anche se per pochi mesi. Che ricordi hai di quell’esperienza? 

“E’ stata una stagione travagliata per mille motivi, in primis con l’arrivo del Covid ed il successivo primo lockdown. Purtroppo c’è stata qualche incomprensione, ma a 23 anni non credo avessi tutti gli strumenti per gestirla nel modo migliore. Peccato, perché penso che, covid a parte, sarebbe potuta essere un’ottima stagione per tutti.”

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