Era un inizio tosto di campionato, lo avevano messo tutti in preventivo e coach Ponticiello aveva avvertito chiunque: nessuno però poteva pensare che sarebbe stato “così” tosto. Senza l’impresa interna con la Pielle, vincitrice della Supercoppa, sarebbe stata notte fonda. Quattro sconfitte di fila, di cui due imbarcate importanti con Montecatini e Omegna, e due gare perse per quel pizzico di esperienza e cattiveria necessaria nei finali, ma concedetecelo forse anche con le batterie scariche. 

Contro Avellino Ponticiello ha ruotato ad otto, dando spazio a Melchiorri come play backup di Bacchin, ma tenendo comunque ben cinque giocatori oltre i 31 giocati. Ha trovato nella zona la chiave per rientrare dopo un primo periodo in cui Avellino ha segnato ogni cosa trascinata da Santucci. Il resto passi in avanti sotto ogni punto di vista: buona la reazione, ottimo Cassar quando conta, male invece la gestione degli ultimi tre possessi. Vanificare 38 minuti di livello, contro una squadra sicuramente costruita per far bene come Avellino, per tre possessi decisivi buttati brucia ancora, e la classifica inizia a farsi preoccupante. 

Ci saranno ora due trasferte impegnative contro Libertas Livorno e Sant’Antimo: la peggior partenza di una stagione in B per la Npc risale alla “prima” con Peron in panchina: quel 1-5 che costò la panchina al tecnico reatino, con la sconfitta di Monteroni fatale. Questo forse è l’unico record che la Npc non vorrebbe battere. 

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