Sfida piena di fascino ma anche piuttosto complessa quella che attende la Sebastiani a Cantù. Un match che evoca ricordi di un passato che entrambe vorrebbero rivivere in un futuro più o meno prossimo. 

Diciamoci la verità: se c’è una possibilità che Rieti batta in trasferta Cantù è proprio questa. Perché? Molto semplice. La formazione di Cagnardi è reduce dal pesante ko esterno di Agrigento: un -18 che ha riportato sulla terra i lombardi, apparsi “sulle gambe” ed in confusione, surclassati dalla pioggia di triple di una non certo irresistibile Agrigento. Questo perché tra un infortunio e l’altro, Cantù ha qualità ma rotazioni corte, motivo che ha spinto i lombardi a tentare l’affondo per Riccardo Moraschini, che sarebbe davvero un colpo clamoroso per la serie A2. Baldi Rossi continua il suo momento no a causa dei problemi fisici, e Rieti ci crede. In fondo, in questa stagione se l’è giocata a viso aperto con tutti, anche se il rendimento da trasferta non è stato idilliaco. 2 vinte e 2 perse in 4 uscite. Una sfida particolare anche per Jazz Johnson che a Cantù ci ha giocato nel suo primo anno in Italia.

Ci vuole l’impresa, chiaro. Cantù è costruita per contendere a Trapani la vittoria del girone, ed è stata l’unica ad aver battuto i siciliani in questa stagione, ma, come spesso accade in quelle latitudini da qualche anno, manca sempre qualcosa per fare il salto definitivo e tornare dove le compete, ovvero nella massima serie. 

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