La prima parte di stagione è andata in archivio. Terminato infatti il “girone di andata” per la Real Sebastiani, con il ko di Trapani; una prima parte fino ad ora tutt’altro che negativa nonostante qualche piccolo rammarico che avrebbe potuto permettere alla formazione allenata da Alessandro Rossi, di contendere la qualificazione in Coppa a Cantù e Treviglio. Abbiamo fatto il punto con il capitano Marco Spanghero. 

Marco partiamo dall’ultima trasferta di Trapani. Un primo tempo di livello, poi cosa è successo?

“Nel primo tempo siamo stati molto bravi seguendo il piano partita in attacco, trovando tiri puliti e leggendo bene la difesa. Facendo così Trapani non ha avuto la fiducia che ha avuto nel secondo tempo.”

Era l’ultima del girone di andata, anche se quest’anno con la fase ad orologio è complesso parlare di questo come “giro di boa”, 6 vittorie, 5 sconfitte, un bilancio tutt’altro che negativo per una “neopromossa”. Tu come la vedi?

“Bilancio sicuramente positivo, l’importante in questo campionato è mantenere una margine di sicurezza dalla zona rischiosa che quest’anno è molto alta. Facendo questo ci possiamo togliere soddisfazioni e giocare con tranquillità le partite contro le dirette avversarie. Dobbiamo continuare così, è un momento positivo, dobbiamo provare a portare via qualche punto in più”. 

Ad inizio stagione il presidente parlava di coppa Italia, ed in effetti se ci pensi siete a 4 punti, non tanti se consideriamo le occasioni perse con Casale e Milano in casa. Rimpianti? 

Se guardi le partite che abbiamo perso con Casale e Milano sono 4 punti che ti lanciano nelle parti nobili. C’è rammarico ma anche consapevolezza di aver fatto un buonissimo girone di andata. Abbiamo vinto parecchi scontri diretti, con le piccole non abbiamo sbagliato. Sicuramente positivo, proviamo a migliorarlo ancora”. 

Una stagione positiva ma sfortunata, due infortuni pesanti hanno condizionato questo inizio. Nonostante questo siete a lottare in scia alle migliori. C’è davvero così tanto gap tra voi ed il trio di testa? 

Il gap c’è ma con questi due infortuni si è sentito ancora di più. Avere sei esterni e quattro lunghi che ruotano è diverso. Sicuramente questa cosa ha accentuato un po’ il gap che c’è con le prime due. Treviglio la vedo a livello medio alto, le altre due sono di un’altra categoria. Per competere con loro c’è bisogno di 40 minuti super, e di beccarle in una giornata non perfetta. Se beccano invece la giornata storta, vedì Cantù, si può tranquillamente portare a casa la partita”

Secondo te vedendo la classifica ed avendo affrontato tutte le squadra, sono stati rispettati i pronostici di inizio stagione e chi ti ha sorpreso o deluso di più fino a questo momento?

“La classifica dopo un girone comincia a delinearsi. I valori sono stati rispettati non ci sono sorprese e non ci sono delusioni, poi può succedere di tutto nella gara secca. Bisogna sempre stare all’erta sul pezzo e cercare di non sbagliare le partite quelle facili, sulla carta”. 

Sei al secondo anno a Rieti, lo scorso anno hai subito un grave infortunio. Come pensi che proceda il processo di crescita di questa società? 

“L’anno scorso ho giocato 11 partite, poi la mia stagione è finita e sono rientrato all’ultima ma non ero nemmeno al 50%. L’ho vissuta un po’ così. Qua si sta bene la società è stata chiara dall’inizio su quali fossero i suoi obiettivi e li rispetta quotidianamente. E’ sempre in crescita, guarda sempre al miglioramento. Sono tutti super disponibili e super professionali e diciamo che sono sulla strada buona per consolidarsi a livello alto nel basket italiano. “

Ultima domanda, la facciamo sul futuro, dove pensi che questa RSR possa arrivare? 

“Io penso che la Sebastiani debba provare a perseguire gli obiettivi che si è data ad inizio stagione. Siamo in linea per raggiungerli, dobbiamo arrivare ai playoff ed essere la squadra che tutti vogliono evitare. Una formazione scomoda da affrontare nelle partite secche. Siamo sulla strada buona, possiamo migliorare qualcosina, ma gara dopo gara stiamo crescendo.” 

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