Fino a questo momento, la stagione della Real Sebastiani, la prima nel secondo campionato nazionale, è estremamente positiva. Vittorie importanti, qualche rimpianto, qualche gara buttata via, come normale che sia per una squadra costruita per una salvezza tranquilla. Mancava però l’acuto, ovvero il successo con una delle big three, cioè quelle squadre costruite dichiaratamente per tentare l’assalto al piano di sopra, ovvero Trapani, Cantù e Treviglio. 

Occhio, non che queste squadre siano “ingiocabili” ma è oggettivo che roster alla mano abbiano qualcosa in più rispetto alle altre. Con Trapani e Cantù non c’era stata partita, con Treviglio invece all’andata forse uno dei più grandi “rimpianti” oltre al ko di domenica scorsa con Torino. La Sebastiani ha spazzato via tutto questo ieri, battendo con personalità ed una prova da “grande” proprio Treviglio dell’ex Alessandro Finelli. Una prestazione monstre, sicuramente la migliore della stagione. Si è vista la vera essenza della squadra di Rossi, una formazione che non si affida più al suo talento diffuso( e ce n’è da vendere eh ndr) ma anche sa frugare nel fango. Quel fango che ti permette di avere la voglia di piazzare una difesa importante, o prendere quel rimbalzo offensivo che ti sposta nel momento chiave. Questa è stata la Real Sebastiani ieri, con un Hogue finalmente protagonista. Il lungo ex Trento dopo mesi sta forse prendendo le misure con la categoria, risultando un fattore per intensità, voglia e presenza. Petrovic ed Ancellotti non stanno facendo “sentire” l’assenza di Raucci ricucendosi un ruolo comunque non facile per una squadra che ha una spiccata propensione al perimetro. 

Proprio il perimetro, che Finelli ha scelto di “sfidare” con la zona prolungata( vuoi anche per necessità considerata l’assenza di Vitali ndr) è stato decisivo. Un solo passaggio a vuoto nel secondo quarto, poi solite percentuali importanti. 14 su 34 il finale per un ottimo 41% che sarebbe potuto essere più generoso se Petrovic non avesse vissuto forse l’unica serata storta al tiro che ricordiamo in casa per lui ( 1 su 7 per l’ex Ravenna). Il resto lo ha fatto uno Spanghero in versione deluxe. Treviglio concentra le sua attenzioni giustamente su Jazz, con un Cerella in versione mastino, e lui ringrazia piazzando il suo season high( 19 punti). Ci vuole personalità, carisma, ma soprattutto quello smisurato talento che l’ex Verona ha e sta mettendo a disposizione della squadra. L’ultimo pensiero però lo indirizziamo a Sanguinetti, il cui ingaggio era finito un pò in sordina ma che si sta rivelando davvero fondamentale. Tolta Agrigento, il resto solo prestazioni di livello per un giocatore che dalla panchina in questa serie ci sta alla perfezione. La classifica dice 16 punti, piena zona playoff; le prime stanno facendo un campionato a parte, ma si sapeva. Sarebbero potuti essere di più ok con un pizzico di fortuna nelle trasferte “pesanti” ma per ora, considerando anche le assenze, va benissimo così. 

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