Partiamo dallo score: quattro gare di fase ad orologio, tre vittorie ed un ko. La sconfitta tra l’altro arrivata in trasferta a Forlì dopo una gara apertissima e molto combattuta con tanto di episodi arbitrali piuttosto contestati. Per ora un percorso entusiasmante ed in crescendo; spicca il successo ad Orzinuovi, che ha confermato i progressi della squadra anche lontano dal PalaSojourner. 

Una notizia sicuramente importante in vista di una post season che potrebbe vedere la Sebastiani tra le formazioni protagoniste. Attualmente il gap con le migliori è presente, ma si sta gara dopo gara, assottigliando perché la squadra cresce e lo fa sia a livello di coesione che di impatto. Ora bisogna salire anche nella gestione dei match complessi e nei finali punto a punto, il tallone di Achille dei primi mesi. Con Nardò poco da dire: sia per il valore dell’avversario, piuttosto modesto, sia perché la gara non è stata mai praticamente in discussione; merito di una difesa, che ha concesso il nulla, e di uno Smith che oggettivamente ha vissuto forse una delle peggiori giornate realizzative da quando è in Italia. E’ piaciuto e non poco però l’innalzamento del ritmo e dell’intensità ed anche quella difesa allungata, è stato un esperimento piuttosto interessante, che probabilmente verrà ripetuto anche nelle prossime gare, visto che ha pagato. 

Domenica c’è la Fortitudo ed il PalaDozza. Una formazione non partita coi favori del pronostico ma forgiata alla perfezione da un fenomeno della panchina come Attilio Caja. Una gara tosta e scorbutica, che darà ulteriori informazioni sulla tenuta esterna e sullo stato di crescita di una squadra che non vuole fermarsi, dopo aver praticamente ipotecato il quarto posto in griglia playoff, che equivale ad un primo turno con il fattore campo a favore. 

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