Si conclusa con una salvezza nella “finalina” playout la stagione della Npc. Salvato il salvabile dopo 8 mesi di disastri, sfortuna, scelte errate e altri eventi davvero incredibili concentrati tutti nel giro di poche settimane. Lo avevamo scritto in tempi non sospetti: la formula era talmente “permissiva” che sarebbe stato più complesso retrocedere che ottenere la salvezza.

Così è stato anche perché il fato ha voluto che Salerno, che aveva battuto Npc sia all’andata che al ritorno in stagione regolare, perdesse l’unico giocatore di area e presenza, in grado di sopperire alle percentuali da brivido dal perimetro, Nando Matrone. Non è un caso infatti che i campani, col 31% da tre, siano una delle peggiori formazioni al tiro di tutta la lega. Detto questo, bisognava comunque vincere, e Rieti l’ha fatto, anche senza Mattia da Campo e con rotazioni ai minimi termini. Si riparte dunque dalla B nazionale: molto bene; la discesa nei campionati inferiori sarebbe stata davvero un colpo troppo grande da assorbire. Come? E’ evidente che non abbia funzionato nulla: a cominciare dalle scelte estive, passando per il mercato di riparazione, che tolto Zucca, e lo sfortunato Cusenza, ha creato solo “grane ulteriori”. Con Roderick non si può nemmeno parlare di sfortuna, in fondo il pedigree del talentuoso giocatore USA è noto a tutti, e la sua “history” in amarantoceleste ha sorpreso poco chi il basket lo segue da più di tre mesi. Come si riparte ora, e soprattutto da dove? Di progetti “triennali” buttati un po’ a caso qua e la, se ne può fare a meno, bisogna ragionare forse un po’ più sul concreto. Questa stagione deve “insegnare” e deve far capire; non si può certo festeggiare per una salvezza ottenuta in finalina, la Npc deve e può fare di più. Siamo sicuri che fosse proprio questo l’obiettivo? Forse no, ad inizio stagione, certo poi lo è diventato visto come si è messa. Ma perché si è messa così? Ognuno faccia le proprie valutazioni del caso. Si può fare basket, divertente, piacevole anche senza spendere i petroldollari: la Npc lo ha fatto tre anni fa, con una squadra entrata nei cuori di tutti. Forse è proprio quella la strada da ritrovare, rimettendo insieme i pezzi, ritrovando le figure di qualità perse per strada, e soprattutto riscoprendo la “voglia” di divertirsi, persa da due anni a questa parte. This is the plan, sir. C’è poco altro da aggiungere, a patto che si riesca in tempi brevi a mettere su l’impianto di Contigliano( fermo dalla notte dei tempi) e dare anche una “casa”, risolvendo la grana PalaSojourner, altro punto caldo di questa annata da cancellare in fretta. 

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