La stagione è andata in archivio, con un pizzico di fortuna, nonostante le assenze, Rieti l’avrebbe potuta anche portare alla quarta. Il presunto fallo di Ogden su Jazz un po’ grida vendetta, ma in fin dei conti va bene così. La Fortitudo era superiore ed ha ampiamente meritato la finale.

La Sebastiani se l’è giocata ai minimi termini e senza il faro del pitturato due gare su tre. Si costruisce anche così la mentalità e si guarda al futuro con ottimismo. Ripetere una stagione del genere non sarà semplice, ma da queste latitudini si vuole alzare l’asticella. Come? Con un mercato importante e di prima fascia. Subito arrivano i primi nomi capaci di infiammare la piazza: si tratta di Diego Monaldi, playmaker fresco di eliminazione in gara 4 di semifinale con la sua Udine, e specialista di promozioni e Federico Poser, centro rivelazione di una Torino in versione “rifondazione” dopo l’addio di Franco Ciani. Monaldi conosce bene Alessandro Rossi, con lui ha vinto il campionato a Scafati ed è ovvio che possa essere la prima scelta per quanto riguarda il ruolo di playmaker, che può già contare sulla riconferma del capitano Marco Spanghero, autore di una stagione e di un playoff da cerchietto rosso. Il problema è che non c’è solo Rieti su questi profili. I giocatori importanti fanno gola a tante società ed è normale che possa generarsi un’asta.

Sul play infatti ci sarebbero anche Rimini e Forlì, tutte formazioni che puntano in alto. In fondo, questa nuova A2 a girone unico e 20 squadre impone investimenti importanti per poter competere, ed i top player di questa categoria sono pochi. La Sebastiani però può contare già su un’ossatura ben definita, con i rinnovi di Jazz, Spanghero, Sarto e Piccin, a cui forse si aggiungerà qualche altro nome nelle prossime settimane, e può permettersi di affrontare il prossimo complesso mercato di A2 con la calma necessaria per fare le scelte corrette. 

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version