La prima stagione di serie A2 è andata in archivio con una sconfitta in semifinale playoff ad opera della Fortitudo. Una cavalcata esaltante che ha visto la Sebastiani chiudere al terzo posto il girone e poi superare Rimini nel primo turno. Lecito fare un minibilancio di questa annata con il patron Roberto Pietropaoli. 

“E’ stata un’ottima stagione – spiega – dove si è ricreato un entusiasmo importante intorno alla Sebastiani. Rimpianti? Mi sarebbe piaciuto giocare la semifinale ad armi pari con Dustin Hogue.” E’ stato l’ultimo campionato di A2 a doppio girone, dal prossimo anno si tornerà all’antico. 20 squadre, un solo girone, un livello che inevitabilmente guarderà verso l’alto:”Sarà sicuramente bellissimo ma molto impegnativo – continua Pietropaoli –  non solo dal punto di vista agonistico ma anche organizzativo. 38 partite richiedono una struttura societaria ben organizzata collaudata e presente. Cercheremo di incrementare il numero dei dirigenti al fine di garantire una presenza sempre piu’ costante intorno alla squadra. “ Sarà complicato confermarsi, anche se il mercato si è aperto subito con un colpo di primissima fascia. E’ arrivato infatti Diego Monaldi, un giocatore che prendi se vuoi guardare verso l’alto con decisione:”L’obiettivo della Sebastiani è arrivare tra le prime sette, risultato che garantirebbe i playoff senza i play in. E’ chiaro che servano giocatori forti ma bisogna sempre creare un’alchimia di squadra.” Ed a proposito di mercato la società è piuttosto viva, a caccia di colpi importanti. La promozione di Trapani, garantirà tante “occasioni”, da sfruttare per allestire un roster competitivo. Prima gli italiani, poi la società piazzerà il colpo USA sotto ai tabelloni. Con ogni probabilità si opterà per un centro a stelle a strisce, scelta che quest’anno ha pagato dividendi. Bisogna solo capire chi sarà l’ala forte titolare. Mobio resta l’obiettivo numero uno, con Lupusor, praticamente già chiuso, a partire dalla panchina. De escludere altre riconferme. In partenza dunque tutta la frontline, da Petrovic a Raucci passando per Ancelotti e naturalmente Hogue, che sarà out per almeno i primi 3 mesi di stagione. 

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version