Sabato la prima palla a due ufficiale della stagione, l’attesa sale, ma è lecito provare a fare una piccola analisi di questo mese e mezzo passato dall’inizio della preparazione in casa RSR. Il precampionato è stato tutto sommato molto positivo. Vittorie convincenti con formazioni di A2, prestazioni di spessore con squadre di categoria superiore come Brescia e Scafati, ed un solo brutto ko, contro Brindisi.

Il bilancio quindi è tutt’altro che negativo e rappresenta in toto quello che le previsioni dei cosiddetti “raniking”, che contano solamente per riempire le vuote pagine di settembre nei siti specializzati, ci hanno detto. Si parte da alcune certezze: il backcourt. Jazz dovrà confermarsi ma ha i numeri per attestarsi ancora una volta tra i migliori USA di tutta la categoria. Monaldi a fianco da esperienza, pedigree vincente e tanta qualità. Ok hai perso un po di “difesa” e garra, ma hai acquisito fosforo e talento. Sarto ha un anno in più: anche per lui potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione. Capitolo pitturato: cambia e non poco la fisionomia della squadra rispetto alla passata stagione. Senza Hogue perdi sostanza, peso, difesa e forse anche un punto di riferimento la sotto, quando il perimetro stenta. Hai però acquistato dinamismo, verticalità. C’è una differenza sostanziale però tra A1 e A2: a livello di fisicità, qualità del gioco, e perché no anche fischi. Abituarsi al metro al piano di sotto e ad un basket molto più sporco, sarà uno dei problemi principali di Spencer. Lupusor è efficace dal perimetro, ma non è esattamente il miglior difensore della storia: legna che dovrà fare la coppia Piunti e Cicchetti, con quest’ultimo uno dei più positivi nel precampionato.

Sarà un anno complesso: la supercoppa ha già mostrato un antipasto dei valori. Tante le squadre attrezzate, bisognerà battagliare per arrivare tra le prime otto, obiettivo non troppo nascosto del club. Può farcela? Ovvio, mantenendo un fattore campo importante e prendendosi i punti nei campi “accessibili” che a dir la verità sono sempre meno, roster alla mano, quest’anno. Una A2 però di livello molto elevato che stimola e non poco l’immaginario; l’importante sarà farsi trovare pronti senza deprimersi alla prime “difficoltà” che inevitabilmente arriveranno, sfruttando tutte le occasioni come accaduto la passata stagione. Ripetersi non sarà facile, ma è vietato guardare a quel che è stato. C’è un nuovo futuro tutto da scrivere, ed a breve si parte davvero. 

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