“La società si riserva di prendere qualche decisione nelle prossime ore in virtù delle ultime prestazioni che, è evidente, non sono state assolutamente all’altezza”. Ripartiamo da questo mini comunicato, apparso pochi minuti dopo il termine della gara persa contro la Juvi Cremona in trasferta.

Sono tre ora le sconfitte consecutive in campionato, di cui due lontane dal PalaSojourner. La classifica dice settimo posto con il terzetto formato da Udine, Milano e Cantù distante 4 lunghezze. Ok tre sconfitte di fila fanno male, tra l’altro due sono arrivate con avversari considerabili quantomeno “alla portata”; l’ultima con Cremona è stata forse la peggiore, considerando i 97 punti subiti, davvero troppi per una squadra solida come questa Sebastiani. Che qualcosa non stia funzionando, soprattutto in trasferta, è piuttosto palese, ma da quì a “rompere il giocattolo” ce ne passa. Ovviamente i tifosi, sui social, fanno i tifosi: tradotto:”Quando arriva un piccolo down, subito si chiede il cambio di quello o il taglio dell’altro”. Ci sta e fa parte del gioco: anzi diciamocelo proprio, è bello anche per questo. Alla base però forse c’è un’errata valutazione del livello della squadra e forse del campionato in questione. La Sebastiani rispetto allo scorso anno, ha perso un giocatore fondamentale, quello che faceva da trade union tra frontline e backcourt… ovvero Hogue, in grado di creare per sé, essere pericoloso in post basso, difendere con concretezza ma soprattutto portare blocchi efficaci in grado di liberare il perimetro. Quest’anno, inutile girarci intorno, questo manca.

E’ una squadra diversa, con più talento sugli esterni, ed un “portiere” in post basso che da presenza, intimidazione e verticalità. La dimensione in post manca, e quando gli esterni faticano a creare, si va in difficoltà: con Cremona però è mancata proprio la difesa, quindi questo aspetto vale per altre gare, non per Cremona. Contro la Juvi una prestazione difensiva non all’altezza, ed una sconfitta netta e meritata. Rossi ci ha provato a cambiare le carte, partendo con un quintetto diverso, responsabilizzando di più Monaldi e Spanghero che hanno messo il loro talento a disposizione ( permettendo a Rieti di chiudere in pari il primo tempo). Abbassate le percentuali però Cremona ha preso il largo. Johnson è in un momento no…si riprenderà, ma è comunque considerato sempre il pericolo pubblico numero uno dagli avversari che costruiscono su di lui difese fisiche e toste. La Torre ha fatto gli straordinari per limitarlo, bisognerebbe anche aiutarlo un pò di più spostando la pressione altrove…facile a dirsi, un pochino meno a farsi. E’ un campionato fisico, tosto, con qualità decisamente superiore rispetto allo scorso anno e squadre costruite per vincere…Rieti semplicemente non lo è. Questo va ribadito perché la testa è importante in questo gioco, e se arrivano messaggi errati che possono indurre la tifoseria a pensare altro, la pressione eccessiva potrebbe peggiorare e non migliorare la situazione. Quindi, va bene la delusione, ok le aspettative alte, ma bisogna prendere coscienza che questa squadra, e lo ribadiamo…sta facendo quello che deve fare. Potrebbe trovarsi poco più in alto vero, ma i momenti difficili in una stagione arrivano, necessario solo mantenere la calma, ed uscirne con la qualità che hai a disposizione. Per ora solo Milano e Cividale stanno andando oltre le aspettative, le altre, tolta Pesaro, Brindisi e Fortitudo, sono dove dovevano stare Rieti compresa. 

Share.
Leave A Reply

Exit mobile version