L’effetto cambio in panchina è già terminato. Due sconfitte interne, che in parte hanno vanificato il doppio successo esterno fondamentale per la classifica contro Ravenna e Ruvo. Passi il ko con la Pielle, squadra costruita per ben altri obiettivi, ma contro Sant’Antimo, la sconfitta pesa eccome.
Sia a livello di morale, visto che la squadra è ripiombata in quello status di semi “depressione” da cui versa da almeno due anni, sia per la classifica che comunque resta non all’altezza degli investimenti di inizio stagione. Dare colpe a Paternoster sarebbe abbastanza inutile, come era altrettanto inutile dargli dei meriti dopo le due vittorie di fila. In due settimane non puoi davvero fare nulla per apportare cambiamenti significativi. Preoccupa l’involuzione di alcuni giocatori, tra cui Fabi, apparso abulico e poco voglioso di incidere contro Sant’Antimo. Ok che le condizioni fisiche non sono idilliache ma è lecito aspettarsi di più. Nemmeno l’assenza di Thomas può essere un alibi, perché in casa queste partite, scontri diretti tra l’altro per risalire, vanno vinte. Sotto tolto Baldassarre, a cui andrebbe eretta una statua bronzea per sostanza ed abnegazione, il nulla o quasi. Fuori buona volontà da parte dei soliti ma quel qualcosa che manca per poter davvero svoltare. A metà novembre siamo di nuovo a parlare di un’altra stagione che deve trovare un senso, perché attualmente non ne ha…ed ora iniziano ad essere tre, consecutive…un pò troppe.