Partiamo dai numeri, che spesso fotografano meglio di qualsiasi altra cosa, la situazione. Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, quattro ko consecutivi in trasferta, con squadre tutt’altro che proibitive( Cividale a parte), ottavo posto in classifica generale. Questo è il momento attuale della Real Sebastiani sconfitta anche a Torino, dopo un match combattuto risolto solamente nei tre minuti finali.
Quei tre minuti che hanno fatto la differenza, e ci hanno detto che questa squadra è in difficoltà. Occhio: Torino è una formazione in forma, reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque gare, ma da battere se il tuo obiettivo è stare facile in zona playoff. Al Pala Gianni Asti sono passati in tanti, quest’anno dominando, poi che Torino sia imbottita di giovani che stanno migliorando e crescendo nelle ultime gare è un dato di fatto. Rieti ha pagato scelte sciagurate quando contava, tirando male dalla lunga distanza 7 su 31 per un pessimo 23% finale. L’unico a salvarsi è stato Sarto dal perimetro, buio totale per gli altri. Torino invece ha chiuso con un 11 su 25 pazzesco. Ci ha provato Jazz, pur tirando male, a tenere a galla Rieti. Lo ha fatto con una prestazione da 20 punti e 34 di valutazione finale. La Sebastiani però ha sofferto il perimetro di Torino e non è mai riuscita trovare una soluzione per arginare lo strapotere fisico di Ife Ajayi, che ha letteralmente messo a ferro e fuoco la difesa di Rieti andando in lunetta 17 volte. 25 punti, 13 falli subiti, 34 di valutazione.
Che qualcosa non funzioni è piuttosto palese. Potremmo fare un copia e incolla con i precedenti articoli di “analisi post sconfitta”. Stavolta Rieti però in partita c’è stata fino alla fine, di sicuro un passo avanti rispetto alle sciagurate trasferte di Nardo e Cremona. Lo scriviamo a caratteri cubitali: non si può costruire una squadra puntando solo ed esclusivamente sul perimetro ed il tiro da tre, variabile troppo discontinua nonostante il talento enorme a disposizione. Non hai un corpo tra gli esterni( tolto Sarto) ma tre doppioni, forse anche 4. Manca un play ragionatore in grado di innescare i vari terminali offensivi. Questo il punto. Poi tutto sommato, subirne 74 in trasferta, con Torino che tira col 44% da tre, non è male. Il problema è che l’attacco produce le briciole. I problemi? I soliti, inutile ripetersi. Non sei pericoloso in post e soffri clamorosamente nel trovare altre soluzioni al tiro pesante. Basta guardare i dati: 31 conclusioni da 3, 28 da due. Nulla di misterioso, nulla di clamoroso, che questa squadra fosse dipendente dal perimetro era cosa nota da mesi. Ora hai due strade: o ti accontenti e capisci il tuo reale valore( che questo è) poi può oscillare a seconda di qualche risultato positivo o negativo, oppure sparigli provando a rivoluzionare l’assetto della squadra( scelta che può però anche far peggiorare e non necessariamente migliorare la situazione). Noi votiamo per la prima opzione perché tutto sommato questo campionato è tutt’altro che da buttare via, la società chissà…